Mariapoli Foco: L’eredità di 43 anni
‘Montet’ non è solo un luogo, ma un'esperienza viva” - questa la frase che meglio ne esprime la realtà.
L'8 giugno 2024, la cittadella “Mariapoli Foco”, a Montet (Broye), in Svizzera, ha celebrato l’evento di ringraziamento per i 43 anni della sua esistenza.
Presenti alla manifestazione numerose persone con le quali, negli anni, si è costruita una profonda e fraterna amicizia: leader di Chiese, autorità locali, amici della Cittadella, comunità del Movimento dei Focolari della Svizzera e un numero elevato di persone dei Villaggi vicini, insieme a Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari e al Co-Presidente Jesús Moran, arrivati da Roma con altri rappresentanti centrali.
L’evento ha evidenziato l'eredità che la Cittadella lascia, ben espressa dalla gratitudine e dalla gioia, che sono sempre stati i tratti distintivi della sua storia.
Alla domanda inevitabile sul perché si chiuda così presto, dopo aver celebrato da poco il suo 40° anniversario, rispondono i responsabili della Mariapoli Foco, Maria Regina Piazza e Markus Näf: “Per comprendere questa decisione, dobbiamo tener conto del cammino che il Movimento dei Focolari sta compiendo in tutto il mondo di fronte al calo delle vocazioni alla vita consacrata e alle sfide della società odierna”, e sottolineano la necessità di “ridistribuire le forze e ridimensionare le strutture, per favorire la prossimità con la gente dove è più necessaria”, allineandosi ai principi fondanti del Movimento.
In diversi interventi accorati, gli ospiti hanno riflettuto sul ruolo significativo che la “Mariapoli Foco” ha svolto negli ultimi quattro decenni, evidenziando il profondo impatto che ha avuto nel promuovere la pace, l'unità e l'amore reciproco nel mondo intero, attraverso coloro che hanno vissuto un periodo nella Cittadella: 3751 persone di cui 3184 giovani e 543 adulti, provenienti da 116 Nazioni.
Momenti salienti della giornata
Riflettendo sull'eredità della Mariapoli Foco, Maria Regina Piazza e Markus Näf hanno osservato: “Ogni angolo di questa grande casa potrebbe raccontare le gioie, i dolori, le sfide e le conquiste che hanno portato coloro che vi abitavano a un cambiamento di vita, a un incontro profondo con Dio”. Hanno pure presentate sincere scuse a chiunque si sia sentito trascurato o ferito a causa della “nostra mancanza di attenzione, comprensione, ascolto e amore concreto”.
La signora Céline Ruffieux, rappresentante del Vescovo Mons. Morerod, per la regione diocesana della parte francofona del cantone di Friburgo, ha espresso la loro sentita gratitudine: "I vostri valori di fraternità, unità e amore hanno veramente arricchito la nostra comunità", invitando la comunità cattolica a sostenere questi valori, continuare a promuovere relazioni armoniose e a lavorare insieme per il bene comune. "Siamo chiamati a essere artigiani di pace, unità e fraternità", ha aggiunto la signora Ruffieux, incoraggiando a portare avanti lo spirito del Movimento.
Durante l'evento di ringraziamento, il Dr. Vasile-Octavian Mihoc, Professore all’Istituto Ecumenico di Bossey, ha letto il messaggio del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay, esprimendo la gratitudine per il ricco scambio di insegnamenti ed esperienze ecumeniche condivise durante le visite annuali degli Studenti della Cittadella, al Consiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra e ha sottolineato che “la vera eredità del Centro (a Montet) non è la sua struttura fisica, ma la comunità, le relazioni e i valori evangelici che ha promosso. Questo spirito prospera nei cuori di coloro che lo hanno vissuto, diffondendo il suo impatto positivo".
La Presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, ha esordito affrontando l’ampio contestodell'anelito dell'umanità alla pace e all'unità: “Tutto questo ci dice chiaramente che dobbiamo guardare all'umanità che attende il dono della pace, dell'unità e che dobbiamo saper cogliere, anche attraverso le circostanze, il desiderio di Dio per noi e per le nostre attività e strutture”.
La decisione di chiudere la Cittadella a Montet non è stata presa a cuor leggero. La Presidente ha paragonato la chiusura al doloroso processo di potatura di un albero fruttifero, riconoscendo il tributo emotivo che essa comporta per la comunità. "Non possiamo e non vogliamo nascondere la sofferenza che proviamo nel compiere questo passo della chiusura qui a Montet, perché è come assistere alla potatura di un albero che ha dato tanti bei frutti per molti anni. E questo provoca certamente dolore". E continuando il suo intervento, ha sottolineato la resilienza e la provvidenza nei momenti di difficoltà, perché “nulla accade per caso, ma che la Divina Provvidenza è sempre dietro a tutto”.e la provvidenza nei momenti di difficoltà, perché “nulla accade per caso, ma che la Divina Provvidenza è sempre dietro a tutto”.
Il sostegno di Chiara Lubich
Margaret Karram ricordando quanto Chiara Lubich ha sostenuto la vita della Mariapoli Foco ha affermato: “È stata una vita nutrita anche dall’impegno personale di Chiara, che è venuta molte volte e che da qui parlava al mondo intero, attorniata da voi, da una comunità che testimoniava veramente la sua spiritualità. Ricordo bene quando nel 1999, rispondendo alla domanda di un gen brasiliano, indicava con forza il segreto per trasformare noi stessi e il mondo: “Amate tutti, perché chi ama è re. Non aspettatevi niente – spiegava – non vogliate aver niente (in cambio) da nessuno. Voi amate e basta. Questa è la via”.
Il messaggio del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese riportava anche una citazione di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, che sottolineava come “l'unità” fosse l'unica idea che rendeva grandi i santi, e che, lavorare per l'unità, significa percorrere il cammino della santità. Per Chiara ogni persona è un candidato all'unità e ogni incontro è un'opportunità per rafforzarla. Il messaggio sottolinea inoltre che, in quanto membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Movimento dei Focolari, “dobbiamo rimanere collegati per questa chiamata alla santità e all'unità, ovunque ci si trovi”.
Un po' di storia
Fondata nel 1981, la “Mariapoli Foco”, ha accolto giovani e adulti da tutto il mondo. La cittadella è stata un luogo di crescita spirituale ed esperienza viva dell’essere comunità incarnando lo spirito cristiano di comunione e amore, come invita Paolo nella lettera ai Romani 12,5: "Così noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri." Questo versetto riflette l'essenza della cittadella a Montet, dove individui di diversi background hanno sperimentato l’unità come una sola famiglia in Cristo: una grande famiglia multiculturale e intergenerazionale.
In totale, nella cittadella hanno vissuto 3.751 persone provenienti da 118 paesi, creando un microcosmo di unità globale. Inizialmente accolta con qualche perplessità dai villaggi vicini, la comunità dei Focolari ha gradualmente guadagnato la loro fiducia attraverso il servizio delicato e aperto. Basandosi sui valori dell’unità e dell’amore, hanno partecipato alle Messe nelle diverse parrocchie, lavorato nelle case private, collaborato con le parrocchie e organizzato eventi comunitari che hanno rafforzato i legami col territorio.
Testimonianze
In un'intervista rilasciata al quotidiano La Liberté, Denise Roth, focolarina che ha vissuto 30 anni nella Cittadella, ha dichiarato a caldo: “Vivere qui è stato come vivere in un continente, con persone di provenienza così diversa. È stato un viaggio incredibilmente arricchente".
La vera eredità della Cittadella non sta negli edifici, ma nell'esperienza di famiglia, di relazioni autentiche e di Vangelo vissuto che rinnova il tessuto sociale. Lo spirito della Mariapoli Foco continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno sperimentato questa realtà autentica e ora diffondono il messaggio di unità e di amore in quella parte del mondo in cui vivono.
In un'intervista, Cédric Péclard, sindaco di Les Montets per diversi anni, ha espresso rammarico per la chiusura, ma si è detto entusiasta del fatto che il “Dado della Pace”, che si trovava nel parco della Mariapoli sia stato donato al Comune. Ora è già collocato nel parco giochi accanto all'amministrazione di Les Montets". “Così la Mariapoli non sarà considerata chiusa, ma rimarrà per sempre un punto di riferimento per la comunità”.
Durante l’inaugurazione del Dado nella sua nuova sede, la vicesindaco, Françoise Robert ha condiviso diversi ricordi sul legame della comunità con il Movimento dei Focolari. Uno di questi è quello che ricorda con simpatia. Si era nel periodo COVID quando gli anziani si riunivano nella sala del Comune. Nonostante il freddo, i giovani della Cittadella, all’esterno cantavano canzoni di Natale. Gli anziani, pur mantenendo la distanza sociale per proteggere la loro salute, hanno aperto le finestre per vedere e ascoltare: fra tutti si è creato un momento toccante di unione e allegria.
Guardare al futuro
Margaret Karram ha incoraggiato a guardare avanti con ottimismo, sottolineando che l’esperienza vissuta a Montet continuerà a fiorire a livello globale: “Ora molti di voi sarete destinati ad altre città, ad altri Paesi, ad altre comunità o ritornerete nel vostro Paese e porterete ovunque andrete la preziosa esperienza che avete vissuto qui e che, quindi, non solo continuerà, ma vi porterà una dimensione di amore ancora più grande che vi stupirà, perché sarà nuova”.
Guardando al futuro si prevede di vendere la tenuta di 5 ettari, che include il castello storico e vari edifici. Un comitato guidato da Hugo Fasel, ex direttore di Caritas Svizzera, supervisionerà la vendita, assicurando che l'uso futuro della proprietà sia in linea con i valori dei Focolari.
Claire Ahabwe
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