L'ecumenismo è giovane

Sono tanti anni che i focolarini vengono da noi con i loro studenti, e ci hanno spesso invitato. Tutti sentiamo che è necessario uno scambio tra i nostri e i loro giovani per ‘fare divampare l’ardore’ dell’ecumenismo… dobbiamo realizzarlo!”

Le parole di Joy Bohol, incaricata dei programmi per i giovani presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) si sono fatte realtà la domenica 18 giugno con la visita alla Mariapoli Foco di un gruppo di 26 giovani e 5 accompagnatori partecipanti al Programma “Stewards” del CEC. Sono giovani uomini e donne da tutto il mondo che si recano per circa tre settimane a Ginevra, sede del CEC.

Per tanti è stato anche un momento di scoperta della spiritualità focolarina. “Ci avete fatto vedere come si vive in pace e armonia e siete autenticamente ecumenici”, racconta una giovane della Uniting Church in Australia. “Qui si vive quello che si dice”, afferma un giovane della Chiesa della provincia dell’Africa dell’Ovest del Ghana.

Un momento, per alcuni di ritrovarsi con una comunità del Movimento dei Focolari, come diceva una giovane della Chiesa Anglicana del Kenya: “In ogni interazione con i focolari che ho vissuto finora sento l’Amore di Cristo e sperimento la Pace di Dio, faccio un’esperienza ecumenica. Vedo come loro vivono insieme ogni giorno la vita comunitaria, è meraviglioso!”.

All’inizio dell’articolo abbiamo ripreso alcune parole di Joy Bohol sul rapporto tra il Movimento dei Focolari e il CEC. Un rapporto iniziato decenni fa,  che ha come traguardo l’ecumenismo, lo scoprirsi e riconoscersi fratelli, camminando insieme. Rientra in questo obiettivo anche la visita annuale degli studenti della Mariapoli Foco al CEC e altri momenti di condivisione.

Il novembre scorso Margaret Karram e Jesús Morán, presidente e copresidente del Movimento dei Focolari, hanno visitato la sede del CEC a Ginevra. Presente anche un gruppo degli studenti della Mariapoli Foco. A gennaio, alcuni rappresentati del CEC sono stati al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari in Italia. E con la visita di questi giovani “stewards”, un passo in più nel cammino ecumenico è stato fatto.

 

Lucas Oliveira